Risaie vercellesi, le strade del chicco d'oro
- Pulleira
- 20 giu 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Flaminguerossss!
Avete appagato i vostri sensi durante questo primo weekend senza coprifuoco?
Mi auguro di sì, perché ce lo meritiamo.
Ci meritiamo le strade piene di gente.
I locali affollati.
I cin cin dei calici.
I ragazzi che sorridono, mentre cantano.
I du' spaghi a mezzanotte.
Gli occhi verso il cielo della notte che diventa giorno.
E almeno ci ricordiamo di essere ancora giovani.
Ma io vi farò sentire un po' vecchi.
Quel vecchio buono, però. Come il vino.
Dall'esperienza che ci rende saggi e interessanti.
L'idea per questa domenica, infatti, ci porta in una realtà super bucolica, con una storia un po' sconosciuta, ma importante, in un panorama tanto semplice da alleggerirci gli animi.
Troppo poetico?
Dopo il post di oggi, la prossima volta che vi troverete per le strade di campagna nella zona di Vercelli, non vedrete più solo campi verdi immensi, ma vi immaginerete uno scenario molto più vivo, come in un dipinto di Monet.
Al ris al nassa int l'aqua e 'l mora int al vin.
Il riso nasce dall'acqua e muore nel vino, perché viene coltivato nelle lagune, in campi allagati, e il miglior modo per gustarlo è abbinarlo al perfetto bicchiere di vino.
Sappiamo che i proverbi ci insegnano a vivere, quindi per questa domenica facciamo esattamente quello che ci dice.
In bicicletta tra le risaie
Per entrare nel mood perfetto di questa atmosfera bucolica e della vita semplice che ci aspetta, non possiamo che portarci dietro le bici. Non vi preoccupate, se siete fuori allenamento: ci sono moltissimi itinerari super tranquilli e tutti in pianura. In ogni caso, voi partite e poi, quando gna fate più, cominciate a tornare indietro.
Il bello di questa zona è che non c'è nessuna meta precisa, ma l'obiettivo è di godersi il giro nel silenzio della campagna, innamorarsi del mare a quadretti, sentire il vento tra i capelli e incontrare gli aironi che volano in alto e scendono sulle risaie.
I percorsi più panoramici sono quelli verso Trino Vercellese, essendo uno dei paeselli in alto, e in alcuni punti si trovano dei belvedere stupendi.
Per essere precisi il mare a quadretti si trova in primavera, perché poi verso l'estate si asciuga tutto e si trasforma in distese infinite di prato inglese.
Vi starete chiedendo che è sto mare a quadretti.
Forse preferite laguna a scacchi.
Sììì okkkaaay ma che è?

@elisabetta82 da Shutterstock
Eccolo qua.
Per farla semplice, sono le coltivazioni di riso organizzate in "quadretti d'acqua" che riflettono il cielo e gli alberi.
La metà della produzione del riso che consumiamo noi italiani viene proprio dal Triangolo dei Chicchi d'Oro, tra Vercelli, Novara e la Lomellina (in Lombardia).
E sapete a chi dobbiamo questa tradizione?
Al nostro signorotto preferito: Camillo Benso Conte di Cavour.
Abbiamo già parlato di lui nell'articolo su Nizza proprio perché ci sta simpatico.
Camillone si ritirava nella tenuta della sua famiglia (ora abbandonata) nelle campagne di Vercelli dallo stress dei suoi affari politici, considerandole le sue oasi di pace, ma poi alla fine la sua testa da ingegnere l'ha pensata bene.
È stato proprio lui a far costruire il canale che ogni anno all'inizio della primavera inonda le coltivazioni per far crescere il riso, facendo defluire le acque agli appezzamenti di tutti gli agricoltori.
Non è l'unica persona che dobbiamo ringraziare.
La parte essenziale della storia delle risaie è stata scritta dalle mondine.
Quando sarete lì a pedalare, giratevi verso i campi e immaginatevi delle signore più o meno giovani che puliscono il terreno, togliendo le piante "di troppo" che danneggiano la crescita del riso e che nel frattempo cantano per distrarsi dal mal di schiena.
A fine Ottocento era proprio questo il principale lavoro delle donne che abitavano in queste zone e molte di quelle canzoni che si inventavano loro stesse rappresentava la loro battaglia sociale, come protesta per la misera paga che guadagnavano per quel lavoro faticosissimo che le teneva per giornate intere con i piedi nell'acqua delle lagune.
Pranzo da Casa Oryza, Tenuta Castello a Desana
Ovviamente dobbiamo pensare anche al pranzo e siamo tutti sicuri che in un'occasione del genere non mangeremo pasta al forno.
La proposta perfetta dopo aver fatto i ciclisti è l'agriturismo Oryza, parte della Tenuta Castello.
La famiglia, che porta avanti dall'Ottocento la tradizione del suo riso, ha aperto un ristorante con delle camere proprio nel centro di Desana, affianco al loro Castello, che potrete visitare dopo aver assaggiato uno dei risotti del menu.
L'azienda agricola della Tenuta Castello è una delle principali della filiera del Carnaroli Classico, occupandosi della produzione dall'inizio alla fine, dalla coltivazione al confezionamento e per non farci mancare nulla ce lo cucina anche nel loro ristorante di Desana.
Passeggiata nel centro storico di Vercelli
@tastingtheworld.it
Già che siamo arrivati proprio a due passi da Vercelli, non possiamo andarcene senza fare una passeggiata nel suo centro storico al tramonto e magari anche un aperitivo.
Dai portici di Piazza Cavour con le sue case colorate, si aprono le vie che portano al Duomo di Sant'Eusebio, il Castello Visconteo e tutti i palazzi storici da cui spiccano le torri rosse medievali.
Si conclude così la nostra domenica dedicata alle mondine tanto carine e rivoluzionarie.
Questa estate, ogni volta che mangerete la mitica insalata di riso ignorante, pensate a loro, ai campi bucolici e alle terre riflesse. <3

XOXO
Pulleira
Comments